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L’ozonoterapia: un‘iniezione di vita
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Negli ultimi decenni l’ozonoterapia si è affermata come una tecnica innovativa in grado di integrare le terapie tradizionali, offrendo benefici sia in campo ortopedico che in altre specialità mediche. Si è certi, l’ozonoterapia è un’iniezione di vita. Il suo utilizzo, che sfrutta le proprietà bioenergetiche dell’ozono per stimolare i processi di rigenerazione cellulare, rappresenta un’interessante alternativa per trattare condizioni croniche e migliorare il benessere globale dei pazienti.

Per approfondire l’argomento, abbiamo intervistato il dottor Vicenzo D’Agata, medico chirurgo specializzato in ozonoterapia, con esperienza in chirurgia vascolare e generale presso l’Ospedale di Vicenza.

Negli anni ’80 l’ozonoterapia era una novità assoluta. Partecipai a un congresso internazionale dove colleghi provenienti da Russia, Stati Uniti e Germania illustravano i vantaggi di questa tecnica. La caratteristica distintiva era la contenuta spesa terapeutica, l’assenza di farmaci convenzionali e l’impegno limitato richiesto al paziente. Questo approccio innovativo mi ha affascinato e ha segnato l’inizio del mio percorso di approfondimento in questo campo.

I benefici variano in base alla patologia. In ambito ortopedico e reumatologico, ad esempio, l’ozonoterapia si è dimostrata efficace nel ridurre infiammazioni e contratture muscolari, spesso causando sollievo sin dalla prima seduta. Diversamente dalle terapie antalgiche tradizionali, come il cortisone, l’ozono interviene in maniera più naturale, potenziando le difese immunitarie e contribuendo a un recupero più rapido e duraturo.

L’ozono è una sostanza presente in natura, generata durante i temporali e prodotta anche a livello cellulare in risposta a processi infiammatori. Quando viene reintrodotto nel nostro organismo, l’ossigeno ozono favorisce la produzione di energia, essenziale per la rigenerazione delle cellule danneggiate da infezioni, infiammazioni o stress ossidativo. Questo processo non solo accelera la guarigione, ma incrementa anche il benessere complessivo, incidendo positivamente sulla qualità della vita.

Possiamo definire l’ozonoterapia come una vera e propria “iniezione di vita” poiché, migliorando l’ossigenazione tissutale, essa favorisce il rinnovamento cellulare e il ripristino dell’energia organica. Un esempio emblematico è il diverso aspetto del sangue nei giovani rispetto agli anziani: la maggiore presenza di ossigeno nei giovani spiega il colore più chiaro e la migliore funzionalità cellulare. L’ozonoterapia, in questo senso, agisce come un potente stimolatore della vitalità. Ho ascoltato alcune mie pazienti, con depressione post partum, dichiarare apertamente: “Finalmente vedo la vita a colori mentre prima era in bianco e nero!”

Assolutamente. L’effetto rigenerante di una breve escursione in montagna, dovuto all’aria pura e all’elevata concentrazione di ossigeno, è un fenomeno noto da tempo. In passato, persone affette da patologie polmonari, come la tubercolosi, venivano indirizzate verso sanatorî in ambienti montani per sfruttare tali benefici. L’ozonoterapia riproduce questo effetto in modo controllato e mirato, concentrando i benefici dell’ossigenazione.

Sì, e questo aspetto merita particolare attenzione. Diversamente dalla “pillola blu”, che agisce principalmente come vasodilatatore locale, l’ozonoterapia migliora l’ossigenazione del tessuto cerebrale e dei vari organi, stimolando il desiderio sessuale in modo indiretto ma profondo. L’incremento dell’energia vitale si traduce in una migliore funzionalità e in un aumento del benessere complessivo, influenzando positivamente anche la vita sessuale.

Il procedimento è abbastanza semplice: si preleva una piccola quantità di sangue dal paziente, che viene poi “arricchito” con una miscela di ossigeno e ozono. Successivamente, il sangue trattato viene reiniettato nell’organismo, consentendo una rapida diffusione dell’ossigeno ozono in tutto il corpo.

Per i pazienti che manifestano timore verso le iniezioni, è possibile utilizzare una leggera anestesia locale, simile a quella impiegata per le analisi del sangue, garantendo così un’esperienza confortevole e priva di stress.

Certamente. Grazie alla sua azione sulla vasodilatazione e sulla circolazione, l’ozonoterapia favorisce una migliore irrigazione dei tessuti. Quando somministrata in modo mirato, attraverso iniezioni sottocutanee con aghi sottilissimi, essa può contribuire a migliorare l’elasticità della cute e a ridurre il ristagno idrico, ottenendo risultati notevoli nel trattamento della cellulite.

Il protocollo terapeutico varia in base all’età e alla condizione del paziente. Per soggetti in buona salute che desiderano migliorare il tono generale, si consiglia un ciclo iniziale di una seduta a settimana per due o tre settimane, seguito da sedute mensili per mantenere gli effetti benefici. Nei pazienti anziani, potrebbe essere opportuno un approccio più frequente per compensare il naturale calo di ossigenazione.

Questa è una questione complessa che va al di là degli aspetti puramente tecnici della terapia. Sebbene i risultati clinici siano spesso significativi, le dinamiche economiche e il ritorno economico contenuto per le industrie farmaceutiche hanno finora limitato l’interesse istituzionale. Tuttavia, la crescente esperienza clinica e la documentazione scientifica continuano a sostenere il valore di questa terapia.

L’ozonoterapia, integrando conoscenze tradizionali e innovazioni biomediche, rappresenta una promettente risorsa terapeutica che merita ulteriori studi e riconoscimenti ufficiali. Una strategia terapeutica mirata, che sfrutta il potere rigenerante dell’ossigeno, può migliorare la qualità della vita dei pazienti, offrendo una soluzione naturale e priva degli effetti collaterali tipici dei trattamenti farmacologici.

A cura della giornalista Stefania Zilio

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